Cosa cambierà dal parrucchiere dopo il Coronavirus?

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E’ passato un pò dal 9 Marzo, data in cui, con il DPCM, si chiedeva la chiusura di tutte le attività non necessarie per far pronte al dilagare dell’epidemia da Covid-19 (Coronavirus). Da quel giorno abbiamo imparato delle semplici regole che, almeno per il momento, dovranno modificare i nostri stile di vita.

La mascherina, i guanti, i gel igienizzanti per le mani così come gli ingressi contingentati (cioè a piccoli gruppi per volta) sono oramai una prassi da seguire e aiutano la curva dei contagi a stabilizzarsi e abbassarsi sempre di più.

Purtroppo tra le categorie più colpite dal “lockdown” c’è proprio quella dei parrucchieri, centri estetici e spa. Abbiamo già parlato in precedenza che rimanere chiusi non è solo un obbligo di legge (link) ma anche una scelta di buon senso da seguire per tutelare la salute di tutti, clienti e operatori.

Ma cosa ci aspetta nella cosiddetta “Fase 2“, cioè quel periodo in cui pian piano tutte le attività commerciali riapriranno? Partiamo dal presupposto che ingressi contingentati, preferibilmente dietro appuntamento telefonico, saranno un obbligo. Questo perchè è necessario evitare inutili assembramenti e garantire la distanza di almeno 1m tra le persone.

Ovviamente questa distanza verrà fatta rispettare tra cliente e cliente mentre per gli operatori (parrucchiere o estetista) sarà necessario, per eseguire il lavoro, il contatto ravvicinato. Per questa ragione ogni operatore dovrà indossare dei “dpi” (cioè dispositivi di protezione individuale)  idonei per evitare al massimo il rischio di contagio.

Ogni operatore infatti sarà dotato di mascherina, paraschizzi, guanti ed ogni postazione lavorativa sarà igienizzata ad ogni cambio di cliente in maniera tale da sterilizzare la zona e poter proseguire l’attività in completa sicurezza.

Non solo, all’ingresso di ogni struttura dovrà essere posto un gel igienizzante mani da utilizzare all’occorrenza così come, in corrispondenza della “zona cassa“, dovrà essere installato un paraschizzi per la sicurezza sia del cliente che del relativo operatore.

Tutte queste accortezze potranno rendere l’attività “relativamente” sicura così come il salone rispetterà una turnazione degli orari di lavoro ed una estensione degli stessi in maniera tale da poter garantire l’acceso a tutta la clientela rispettando così prossimità, tempi tecnici di esecuzione e distanze minime per evitare contatti troppo diretti.

Insomma un’epocale cambiamento ci aspetta, ma siamo sicuri che con il buon senso, e la volontà, questi piccoli gesti, abitudini e migliorie diventeranno di uso comune e non ci faremo più caso.

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